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Discinesia e scapola alata sono davvero un problema?

Se l'ortopedico ti ha fatto diagnosi di discinesia scapolo-omerale o il fisioterapista ti dice che la scapola alata è un problema e devi fare delle sedute è arrivato il momento di leggere questo articolo!


Ho deciso di scrivere questo post quando un ragazzo è arrivato in studio dicendo di avere un problema. Gli amici gli avevano fatto notare che, durante gli esercizi in palestra le spalle non si muovevano allo stesso modo.

Riproponendo i movimenti era evidente una alterazione del movimento scapolare della spalla sinistra del tutto asintomatico.


Non sapevo bene cosa fare. Di solito, le persone vengono da me quando hanno dolore oppure altri sintomi.


Secondo te l’ho trattato?


Continua a leggere per conoscere la risposta!


In questo articolo ti dirò cos’è la discinesia scapolo-omerale e cosa fare quando è presente.

Sono sicura che ti sarà molto utile!


Ti lascio qui l’indice dell’articolo. In questo modo, se vuoi saltare dei paragrafi che pensi non ti siano utili sarà più facile. Il mio consiglio è di leggerlo tutto perché sono convinta che in questo modo ti sarà tutto più chiaro.

Indice dell’articolo


Quando si parla di discinesia scapolare ci si riferisce ad una alterazione della posizione e/o del movimento della scapola quando utilizziamo la spalla.

Infatti, la parola è composta dall’unione di dis (alterazione) e kinesi (movimento).


Secondo Kibler, grande sostenitore dell’importanza della scapola nella cinematica della spalla, la discinesia scapolare si può classificare nei seguenti tipi:

  • Tipo 1: presenta una prominenza dell’angolo inferiore della scapola e perdita dei movimenti traslatori orizzontali

  • Tipo 2: prominenza di tutto il margine mediale della scapola che risulta distante dalla cassa toracica

  • Tipo 3: si associa ad una elevazione del bordo superiore della scapola associata a lesione SLAP e lesione cuffia dei rotatori




Adesso che sappiamo quali possono essere le alterazioni una domanda sorge spontanea.

‘Qual’è la posizione corretta della scapola?’

In realtà, la ricerca scientifica non è pienamente d’accordo sulla posizione “corretta” della scapola perché ogni persona ha delle caratteristiche anatomiche che possono influenzare la posizione della scapola. Tra queste abbiamo i dimorfismi della colonna, la scoliosi, una marcata cifosi o “gobba”, debolezza dei muscoli romboidi, l’età e la postura.

Si, perché la nostra postura non è fissa, ma può essere influenzata dalla richiesta funzionale e dalle emozioni. Una persona introversa e timida tenderà ad avere una postura di protezione in chiusura; chi lavora al computer avrà più facilmente una postura curva a causa del lavoro.


Abbiamo visto come alcune caratteristiche fisiche possano alterare la percezione ed i movimenti della scapola, ma la perdita di controllo del movimento scapolare può essere causato anche da altri fattori patologici.


Vediamoli insieme..

  • Esiti di fratture associate ad alterazione dei pattern muscolari

  • Instabilità gleno-clavicolare

  • Marcata stiffness del muscolo piccolo pettorale e capo lungo del bicipite che accentuano il tilt anteriore. In questo caso la spalla apparirà più avanti rispetto alla controlaterale.

  • Paralisi del nervo accessorio spinale e del toracico lungo

  • Deficit di rotazione interna omerale perché obbliga la scapola a compensare il movimento limitato

Come si valuta la scapola?

Esistono vari test clinici come lo scapular assistance test o lo scapular retraction test, ma nella valutazione clinica non sembrano essere test oggettivi e precisi.

Per questo motivo ad oggi nella pratica clinica si utilizza lo scapular dyskinesis test yes or no. Ossia se è presente o meno una alterazione del movimento senza misurazioni e classificazioni.

Questo metodo rende più facile per l’esaminatore e altri specialisti l’identificazione dell’alterazione perché dovrà semplicemente capire se è presente una alterazione nel movimento e nella posizione oppure no, senza tener conto di una classificazione specifica che non cambia nulla nella pratica clinica.


Ora che abbiamo queste informazioni possiamo tornare alla domanda che mi ha spinto a questo articolo.

‘La discinesia scapolare va sempre trattata perché è realmente un problema?’


Per me no. E vi dico perchè.


Si è sempre sostenuto che la discinesia potesse essere una delle cause di dolore alla spalla o causare del tempo dei problemi la recente revisione di Ratcliffe non evidenzia una correlazione causale tra dolore e discinesia. Questo perché vi sono dei soggetti asintomatici che hanno discinesia scapolare. Come nel caso del paziente!

È vero che ha una alterazione del movimento, ma non avendo nessun sintomo perché trattarlo? E a quale scopo?


Ogni paziente si adatta in modo più possibile funzionale a se stesso ed alle proprie abitudini, attività lavorativa, sesso, età, fatica, dominanza destra/sinistra. Per esempio, in questo studio su nuotatori asintomatici, è stato notato che la scapola non compiva sempre la stessa traiettoria di movimento durante l’attività sportiva ma modificava a seconda della fatica percepita dall’atleta.


La ricerca scientifica ha trovato la presenza di discinesia scapolo toracica in molte altre patologie della spalla come instabilità e problematiche della cuffia del rotatori. Ma nonostante questa correlazione non si è arrivati a capire se l’alterazione del movimento possa essere la causa dell’insorgenza di problematiche della spalla oppure un adattamento successivo al dolore.


In quest’ottica ha senso correggere la discinesia?

Un protocollo di esercizi mirati a modificare il sintomo durante le attività quotidiane, al controllo motorio ed al rinforzo dei muscoli scapolari ha mostrato un outcome positivo in pazienti che presentavano dolore e limitazioni funzionali.


Per i pazienti che non avevano sintomi riferibili esercizi mirati non hanno mostrato modifiche rilevanti sul posizionamento e controllo motorio della scapola.


In conclusione, non essendoci una posizione della scapola “corretta” a riposo valida per tutti ed una sintomatologia correlata non ha senso iniziare un percorso di modifica solo del movimento perché l’alterazione scapolare potrebbe essere un adattamento funzionale e non vi sono obiettivi specifici e quantificabili.

È utile, invece, inserire esercizi propriocettivi e di rinforzo scapolare all’interno di un protocollo riabilitativo post-operatorio o mirato al controllo dei sintomi in altre patologie della spalla



Bibliografia

  1. Burkhart SS, Morgan CD, Kibler WB. The disabled throwing shoulder: spectrum of pathology Part III: The SICK scapula, scapular dyskinesis, the kinetic chain, and rehabilitation. Arthroscopy. 2003 Jul-Aug;19(6):641-61. doi: 10.1016/s0749-8063(03)00389-x. PMID: 12861203.

  2. Ratcliffe E, Pickering S, McLean S, Lewis J. Is there a relationship between subacromial impingement syndrome and scapular orientation? A systematic review. Br J Sports Med. 2014 Aug;48(16):1251-6. doi: 10.1136/bjsports-2013-092389. Epub 2013 Oct 30. Erratum in: Br J Sports Med. 2014 Aug;48(16):1396. PMID: 24174615.

  3. Madsen PH, Bak K, Jensen S, Welter U. Training induces scapular dyskinesis in pain-free competitive swimmers: a reliability and observational study. Clin J Sport Med. 2011 Mar;21(2):109-13. doi: 10.1097/JSM.0b013e3182041de0. PMID: 21358500.

  4. Ratcliffe E, Pickering S, McLean S, Lewis J. Is there a relationship between subacromial impingement syndrome and scapular orientation? A systematic review. Br J Sports Med. 2014 Aug;48(16):1251-6. doi: 10.1136/bjsports-2013-092389. Epub 2013 Oct 30. Erratum in: Br J Sports Med. 2014 Aug;48(16):1396. PMID: 24174615.


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