In questo articolo non ti parlerò di come curare il mal di schiena, ma ti racconterò quello che secondo me è necessario sapere sull’argomento e risponderò ad alcune domande che spesso mi chiedono i pazienti.
Se vuoi saperne di più, sul mal di schiena e i meccanismi del dolore, continua a leggere. Alla fine ti sarà tutto più chiaro.
1. Solo il 5-9% del Mal di Schiena è dovuto a ernia discale, infatti la grande maggioranza dei dolori lombari sono aspecifici, non avendo una causa logica a cui attribuire i sintomi. Adesso vi stupirò. Anche se avete ernie discali o protrusioni queste potrebbero non essere legate da una rapporto di causa-effetto rispetto ai vostri sintomi. Questo perché la maggior parte delle ernie non danno alcun sintomo. Ma allora come puoi fare per capire se vi è una correlazione?
Per prima cosa, la risonanza magnetica deve mostrare una o più di queste possibilità: compressione della radice nervosa sensitiva e/o motoria associata all’ernia; cisti delle faccette articolari o osteofiti che evidenziano una sofferenza articolare; spondilolistesi, ossia la traslazione di una vertebra rispetto a quella immediatamente successiva, che restringe il canale midollare. In secondo luogo, vi devono essere dei sintomi associati come perdita di forza dell’arto omolaterale all’erniazione o bilaterale nel caso venisse interessato il midollo.
2. Dolore non equivale a danno. Come già ti ho accennato prima, il mal di schiena spesso non ha una causa, ma è dovuto a più fattori. Un recente studio scientifico afferma che, nell’86% dei casi di forte mal di schiena, la risonanza magnetica non mostra alcuna variazione rispetto alla precedente e di conseguenza l’imaging (RX, RMN, TAC) ha una modesta correlazione con la sintomatologia.
3. Le ernie non rientrano. Una domanda che spesso mi fanno i paziente è se si devono tenere l’ernia per tutta la vita. Ora, di imperativo non c’è niente, ma sicuramente non si torna indietro. Detto ciò, ci sono dei dati su pazienti che, dopo aver effettuato un percorso riabilitativo non chirurgico, hanno avuto una remissione spontanea dell’ernia. Che cosa vuol dire? Che l’ernia discale non è rientrata in sede, ma è stata disidratata attraverso l’enzima metalloproteasi, l’azione infiammatoria leucocitaria e dei macrofagi.
4. Fare gli addominali non riduce il mal di schiena, ne evita future recidive. È una bufala se ti dicono che rinforzando l’addome la schiena sta più dritta. E non sto parlando della bufala campana, quella buona da mangiare a tavola con gli amici. L’unica cosa vera, è che, in alcuni pazienti con lombalgia cronica, l’attività muscolare del trasverso profondo dell’addome è alterata da un ipereccitamento dei muscoli posteriori ed in particolare il gran dorsale. Per questo non serve fare i classici crunch, ma allenare questi due muscoli posturali sinergicamente, in modo che non si ostacolino tra loro. Se vuoi il mio consiglio, un buon approccio potrebbe essere iniziare con degli esercizi di core stability, dove è richiesta una attivazione simultanea dei muscoli addominali e dorsali in posizioni neutre e sicure.
5. Quando si sente dolore il primo pensiero è che "bisogna stare a riposo". Non vi è niente di più sbagliato che rimanere fermi a letto. Anche le linee guida della North American Spine Society concordano che il primo obiettivo è restare attivi, per quanto il dolore lo consente, cercando di essere autonomi nelle attività quotidiane. Questo è importante perché il movimento attivano una serie di reazioni chimiche che ci consentono di sentire meno dolore: stimolano la produzione di endorfine ed oppioidi che modulano l’attività neuronale; aumentano il numero dei macrofagi M2 nei tessuti, che rilasciano citochine antinfiammatorie, mentre diminuiscono i macrofagi M1, che invece stimolano l’attivazione di citochine infiammatorie; con l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione circolatoria percepiamo meno dolore perché il sistema cardiovascolare condivide le stesse aree del cervello che regolano la percezione del dolore. In questo caso il cervello preferisce concentrarsi sull’attività cardiocircolatoria perché necessaria alla sopravvivenza piuttosto che allo stimolo dolorifico.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia fatto comprendere meglio i reali meccanismi del mal di schiena e cosa puoi fare per migliorare il dolore.
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